Let the bodies pile high.....il ritorno di Cummings, la Super League e le elezioni amministrative
Le parole di Boris Johnson per evitare la terza quarantena, il ritorno di Dominic Cummings, l' attacco a Runnymede Trust, i vetri rotti della Super League e le Amministrative.
“Let the bodies pile high”….e il ritorno di Cummings
Il ruolo lobbyistico col governo di Boris Johnson, in particolare con il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, tenuto dall’ ex Primo Ministro David Cameron per Greensill, le rivelazioni degli interessi tardivamente dichiarati da Matt Hancock e non di meno, i contatti tra Johnson stesso e Sir James Dyson, fondatore dell’ omonima azienda, hanno gettato nuove, lunghe ombre sui Conservatori, evidenziando gravi problemi di clientelismo e conflitti d’ interesse.
Tutto questo avveniva la scorsa settimana. Ora, le rivelazioni sulle parole che Johnson avrebbe pronunciato enfaticamente durante un incontro con i ministri del Governo a Downing Street “no more fucking lockdowns - let the bodies pile high in their thousands” ( niente più fottute quarantene - lasciate che i corpi si accumulino alti a migliaia) si presentano come foriere di problematiche per il Primo Ministro.
Mentre i ministri del governo difendono Johnson, il sospetto può essere legittimo, se si considera l’ attitudine delle “inversioni a u” nella risposta governativa alla pandemia che hanno caratterizzato il 2020 e il conseguente primato nel numero di morti nell’ Europa Occidentale, fino al cambiamento di rotta con la campagna vaccinale.
Questa frase peraltro segue la decisione del governo di rimandare una inchiesta sulla risposta alla pandemia per mesi, comunicata agli avvocati delle famiglie di Covid 19-Bereaved Families for Justice, un gruppo di familiari delle vittime della pandemia, una decisione ricevuta con rabbia dal gruppo.
Sullo sfondo è poi riapparso Dominic Cummings, l’ ex simil-Bakunin Big-Tech ed eminenza grigia di Johnson costretto alle dimissioni lo scorso Novembre. Cummings è stato accusato di essere al centro della fuga di notizie da Downing Street, accuse che ha negato sul suo blog, aggiungendo poi che il Primo Ministro si è comportato in modo folle e non etico.
Al di là dello scontro tra Johnson e Cummings, una cosa è certa: nonostante la spedita campagna vaccinale, la storia sulle dichiarazioni del leader Tory non finisce qui…forse.
L’ attacco a Runnymede Trust
Il governo di Boris Johnson sembra non aver tempo per l’ inchiesta sulla risposta alla pandemia, ma l’ agenda si presenta piuttosto libera e fitta quando si tratta di dedicarsi alle culture wars.
Il Runnymede Trust, think tank indipendente focalizzato su tematiche razziali e di uguaglianza è stato una delle voci più critiche del più che discutibile rapporto partorito dalla Commission on Race and Ethnic Disparities e per questo si è trovato al centro degli attacchi dei Conservatori.
Non meno di quindici parlamentari dei Tories hanno firmato una lettera che accusa l’ organizzazione di perseguire una agenda politica, indirizzandola alla Charity Commission, la commissione che si occupa di monitorare gli enti di benificienza in Inghilterra e Galles.
Il Trust ha risposto a tali accuse, attraverso le parole del suo Presidente, Sir Clive Jones che, nella chiusura della lettera da lui firmata, in onore di Stephen Lawrence, studente 19enne ucciso 28 anni fa a Londra in un attacco razzista, ha invitato la Ministra delle Uguaglianze Kemi Badenoch a incontrarlo, insieme alla CEO del Trust, Halima, in uno spirito di collaborazione; anche su questo fronte, la storia continua.
I vetri rotti della Super League
La sconfitta del progetto della Super League, la fallimentare operazione volta ad esportare e adattare il modello NBA al calcio e all’ Europa ha indubbiamente rappresentato una vittoria di Davide contro Golia.
L’ Inghilterra è stata il centro di queste proposte e la progressiva defezione delle squadre della Premier League ha costretto anche gli ultimi “resistenti”, Andrea Agnelli e Florentino Perez a porre una lapide sul progetto.
Abbiamo assistito a una fallita prova muscolare di grandi squadre contro UEFA e FIFA o solo alla mossa più stupida nella storia del calcio? L’ effetto delle proteste ha dato ragione all’ ex leader del Partito Laburista, Jeremy Corbyn, grande fan dell’ Arsenal, il quale aveva indicato l’ intenzione di limitare il potere dei propietari delle squadre di calcio, in favore del ruolo dei tifosi. Quell’ intento fu al tempo ridicolizzato e etichettato come “comunismo”, ma, in questo caso pare che il tempo sia stato, come si suol dire, galantuomo.
Cosa succederà ora? Una rivoluzione totale nella bilancia del calcio tra capitale e tifo sembra lontana, nonostante la prova di forza dei secondi. Tuttavia, dopo la suddetta, il tono della conversazione è aperto a discussioni differenti. Sarà interessante vedere, ad esempio, quali saranno gli sviluppi sulla acquisto da parte saudita del Newcastle United dal propietario Mike Ashley, una vendita che è stata anche al centro di tensioni tra Ryadh e il Qatar.
Le elezioni amministrative
Il 6 Maggio si avvicina e con esso il più grande appuntamento elettorale nel Regno Unito dalle elezioni politiche del 12 Dicembre 2019. Le elezioni amministrative erano previste per il Maggio del 2020 e sono state rimandate a causa della pandemia.
Circa 48 milioni di cittadini saranno attesi alle urne, dalla City Hall di Londra fino a Holyrood per il rinnovo del Parlamento scozzese. Oltre il Vallo di Adriano, la Prima Ministra Nicola Sturgeon lavora per la quarta vittoria consecutiva del suo partito, lo Scottish National Party, mentre le quotazioni del Labour e dei Tories non sembrano fluttuare troppo rispetto all’ ultima elezione. Le incognite sono rappresentate dai Verdi Scozzesi e da Alba, il partito fondato dall’ ex Primo Ministro e leader dell’ SNP, Alex Salmond, ex alleato, ora rivale di Sturgeon. Un quarto successo del partito della Prima Ministra rafforzerà di certo il suo intento di indire un secondo referendum sulla indipendenza di Edinburgo da Londra.
Nella capitale, il sindaco uscente del Labour, Sadiq Khan cerca la conferma per un secondo mandato, partendo da un supporto del 41%. Il suo principale avversario, Shaun Bailey, per i Conservatori, si attesta al momento attorno al 28%. Bailey, noto per le sue posizioni non esattamente moderne non è l’ unico a fronteggiare il sindaco, ma primeggia davanti agli altri diciotto contendenti che includono la Verde Sian Berry, la Liberal Democratica Luisa Porritt ma anche candidati come Count Binface, personaggio satirico creato dal comico Jon Harvey nel 2018.
Il personaggio satirico si propone comunque come un candidato più credibile rispetto a Laurence Fox, l’ ex attore protagonista della serie Lewis che ha deciso di prestarsi alla politica (considerando la carriera televisiva di scarso successo) sulla cresta di guerre culturali, cancel culture e discussioni affini. Il profilo Twitter di Fox ha visto l’ aggiunta, di una emoji di un bicchiere di latte, una emoji della quale si è appropriata l’ alt-right statunitense, rimpiazzando nel 2017 Pepe the Frog come simbolo del suprematismo bianco su Twitter. Non si tratta esattamente del miglior biglietto da visita in una città progressista e multicuturale come Londra e le intenzioni di voto sembrano confermarlo (Fox si attesta all’ 1% nei sondaggi).
Mentre Londra non desta particolare apprensione per il Labour, gli occhi del partito e del suo leader seguono con apprensione la campagna elettorale per Hartlepool, nella Contea di Durham, un seggio che il partito mantiene da 60 anni, ovvero sin da quando il Laburista Harold Wilson era Primo Ministro. Il Labour ha una maggioranza esigua di 3,595 voti e il timore è quello che si possa riconfermare la tendenza delle elezioni del 2019 e lo smantellamento del Red Wall, il Muro Rosso delle roccaforti laburiste del Nord dell’ Inghilterra. Il test è molto importante per il leader Keir Starmer, in caduta libera nei sondaggi e, nel caso di una sconfitta per il partito di opposizione, potremmo assistere a un nuovo scontro tra il centro e la sinistra del partito, in salsa di sinistra quasi italiana. La scelta del candidato laburista, Paul Williams, di usare cartoline elettorali con la croce di S.Giorgio la scorsa settimana è stata vista come “disperata” ed è sintomatica della condizione di un partito a corto di idee. La croce di San Giorgio è al centro della iconografia e della comunicazione politica della estrema destra inglese e, come ha ricordato in un suo tweet il politologo olandese ed esperto di populismi Cas Mudde, autore di The Far Right Today ( tradotto in Italia dalla Luis University Press) l’ uso di iconografie nazionaliste da sinistra tende solo a rafforzare simboli e immagini dell’ estrema destra.
Qual’ è l’ impatto del Covid-19 e della Brexit sulla comunità italiana?
In chiusura, segnaliamo il lancio di una nuova ricerca della associazione Manifesto di Londra, insieme al Comites di Londra, il comitato degli italiani all’ estero, sull’ impatto della Brexit e della pandemia sulla comunità italiana nel Regno Unito, seguito del sondaggio pubblicato nel Dicembre 2020. Potete trovare la sintesi del sondaggio del 2020 qui.
“ Il Manifesto di Londra insieme al Comites di Londra, il comitato degli italiani all'estero, lancia una nuova ricerca rivolta sempre ai connazionali che vivono, studiano e lavorano nel Regno Unito per capire come questo anno di pandemia sommato ai primi mesi della fase post Brexit stiano influenzando le loro vite. Vi invitiamo a partecipare al sondaggio cliccando qui.”
Per questa seconda uscita è tutto, ci risentiamo tra due settimane e, nel frattempo, se non la avete vista, ecco l’ ultima puntata del nostro podcast “ Media e monarchia, il clientelismo tra i Tories e la Super League”.