Boris Johnson tra farsa e tragedia con la sua Armata Brancaleone, Liz Truss a Mosca, Oligarchs and the City, Bye Bye Dick & Khan vs Patel
Boris Johnson tra tragedia e farsa, Liz Truss vola a Mosca, gli oligarchi russi dormono tranquilli e Sadiq Khan affronta Priti Patel, dopo le dimissioni di Cressida Dick.
Boris Johnson tra farsa e tragedia con la sua Armata Brancaleone
Il Primo Ministro Boris Johnson ha ricevuto il questionario della polizia riguardante le feste che hanno avuto luogo a Downing Street nel corso della quarantena. Johnson ha dichiarato a ITV, nel corso della sua visita in Scozia che non rivelerà dettagli riguardo al suddetto questionario, che dovrà inviare alla polizia entro questo Venerdì, il 18 di Febbraio.
Le lancette dell’ orologio si muovono con il peso di macigni per Boris Johnson, il quale dovrà dar prova di non aver infranto le regole che il suo stesso governo aveva imposto in tutto il Paese. Se dovesse essere confermato che il Primo Ministro ha infranto le suddette regole, mentendo al Parlamento e al Paese e dovesse essere multato, la tragedia attuale finirebbe per assomigliare sempre più a una farsa. Tuttavia, non ci sono indicazioni che Johnson intenda dimettersi nemmeno in questo scenario; al contrario, Johnson sembra non avere limiti di alcun tipo ed è disposto a tutto pur di mantenere il suo potere.
L’ assenza di limiti si è vista nei confronti del leader dell’ Opposizione, Keir Starmer e ne abbiamo parlato nell’ ultima puntata del podcast. Johnson aveva accusato Starmer di non esser riuscito a condannare Jimmy Savile, quando era a capo del Crown Prosecution Service, il Servizio di Accusa della Corona. Savile, morto nel 2011 era un dj e una nota personalità televisiva, la cui notorietà e filantropia nascondevano una storia di pedofilia lunga decadi, confermata dai risultati di una investigazione del 2013.
L’ accusa non era una invenzione di Johnson, azzardata sul momento, ma piuttosto una teoria del complotto molto popolare negli ambienti dell’ estrema destra britannica, che infatti ha celebrato l’uso, da parte di Johnson, di questa calunnia contro Starmer. Il fatto che una settimana dopo Keir Starmer sia stato insultato e minacciato e al grido di “traditore” e con riferimenti a Savile non è casuale, ma una conseguenza di uno stile di politica che non ha remore a mescolarsi alle peggiore feccia del dibattito. Johnson , pur avendo fatto retromarcia su questo fronte continua a non volersi scusare con Starmer, come dimostra questa sua risposta di ieri ai microfoni di ITV.
La calunnia ha avuto effetti interni, con un abbandono da parte di fedelissimi e fedelissime di Johnson, in particolare Munira Mirza. Tuttavia, per ora, anche grazie alla pausa del Parlamento di questi giorni, voci ministeriali e al di fuori del governo sembrano non muovere troppe critiche e anzi difendono il capo a spada tratta, con la Segretaria alla Cultura Nadine Dorries in prima fila, a capo di una Armata Brancaleone in salsa Etoniana. Jonathan Pie, il personaggio fittizio creato dal comico Tom Walker ha spiegato nel dettaglio, in un video per il New York Times, quanto i privilegi di classe contano nel pessimo stato attuale della leadership politica britannica.
Liz Truss a Mosca, Oligarchs in the City
La Ministra degli Esteri Liz Truss, che abbiamo descritto nell’ ultima puntata del podcast, rappresenta una delle possibili opzioni per la successione di Boris Johnson e il suo ruolo, a capo della diplomazia britannica e della politica estera è centrale, di fronte alla situazione ai confini con l’ Ucraina.
Tuttavia, Truss sembra allinearsi all’ andamento Brancaleone del governo Johnson. La sua conferenza stampa con la sua controparte russa, Sergei Lavrov, rappresenta uno dei punti più imbarazzanti della storia della diplomazia britannica, esemplificato dal clima di tensione e dal fatto che Lavrov ha lasciato poi Truss da sola sul podio, alla fine di una sessione molto tesa. Il fatto che Truss avrebbe dichiarato, nell’ incontro a porte chiuse con Lavrov, di non riconoscere la sovranità russa nelle regioni di Rostov e Voronezh, un errore per il quale sarebbe stata corretta dal suo ambasciatore è stato, da parte britannica bollato come propaganda russa, ma è indubbio che la visita sia stata un insuccesso.
Mentre la diplomazia britannica fallisce, ci sarebbe un modo per causare pressione su Mosca e cercare di convincere Putin a calmare le acque e sarebbe quello di fare pressione su coloro che gli sono vicini, gli oligarchi con interessi, proprietà e influenza nel Regno Unito.
I motivi per i quali questo fronte di pressione non viene applicato lo ha spiegato bene il giornalista Oliver Bullough nel video che trovate qui a seguito per il gruppo investigativo di servizio pubblico The Citizens: Londra è un luna park per oligarchi e miliardari e una capitale mondiale del riciclaggio di denaro. Gli oligarchi in questione vivono quindi, per ora, sonni tranquilli, mentre la crisi si intensifica.
Bye, bye Dick & Khan vs Patel
Cressida Dick, la prima capa della Metropolitan Police di Londra, si è dimessa dopo aver perso totalmente la fiducia del Sindaco di Londra Sadiq Khan. Dick lascia una eredità che, al di là della rappresentanza di genere, del tutto di facciata, si presenta come alquanto miserabile.
Razzismo, misoginia nella polizia, l’ omicidio di Sarah Everard compiuto dal poliziotto Wayne Couzens, stop and search, una pratica volta in teoria a contrastare la violenza che colpisce quasi esclusivamente giovani neri Britannici, per non parlare della uccisione di Jean Charles De Menezes, cittadino brasiliano ucciso il 22 Luglio del 2005, il giorno dopo i falliti attentati che avevano seguito gli attacchi terroristici del 7 Luglio.
Dick aveva guidato l’ operazione che portò alla morte di De Menezes, ucciso dalla polizia, che lo riteneva un fuggitivo legato all’ attentato del giorno precedente. Commentando le dimissioni di Dick, la famiglia di De Menezes ha sottolineato che Dick avrebbe dovuto dimettersi già 16 anni fa.
Dick non ha fatto nulla per combattere la tossica cultura della polizia, rispetto alla misoginia e al razzismo, cercando invece di nascondere la polvere sotto il tappeto. Il sindaco Khan è ora in rotta di collisione con la Ministra Priti Patel, famosa per la sua attitudine thatcheriana di Law & Order e che ha in precedenza difeso Dick. Khan ha dichiarato di voler lavorare per cambiare la cultura tossica della Metropolitan Police, ma gli sviluppi su questo fronte saranno certamente influenzati dalla risposta di Patel. Khan si trova dalla parte giusta della Storia qui, come sottolinea Yasmin Alibhai-Brown e le dichiarazioni della Federazione della Polizia Metropolitana indicano, con chiarezza, che la sfida sarà ardua.
Per questa uscita della newsletter è tutto, il podcast tornerà a Marzo e la newsletter tra due settimane. See you soon!